Opera Browser diventa cinese

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Opera Browser diventa cinese

Poche settimane fa i responsabili della software house Opera avevano provato a vendere la propria azienda a degli imprenditori asiatici per 1.2 miliardi di dollari; l'accordo non venne raggiunto e il gruppo scandinavo avrebbe quindi deciso di cedere parte dei suoi asset per una cifra comunque ragguardevole: 600 milioni di dollari.

La nuova proprietà dovrebbe essere la cinese Qihoo 360, alla guida di un gruppo di compratori interessati all'acquisizione, che pur preferendo non incorporare per intero Opera avrebbe comunque deciso di far proprio l'omonimo browser, il brand, i diritti di sfruttamento delle licenze, le soluzioni per la sicurezza sviluppate per la navigazione Web.

A questo punto Opera dovrebbe includere soltanto i progetti Opera Tv e la sua divisione per lo sviluppo di applicazioni e videogame; considerando che tali reparti occupano in tutto circa 500 dipendenti, bisognerà capire quale sarà il destino degli oltre 1.100 collaboratori fino ad ora impegnati negli asset oggetto di cessione.

Come sottolineato in precedenza, Opera avrebbe venduto anche il suo marchio; secondo le informazioni attualmente disponibili, gli accordi tra le parti prevedono che la società cedente abbia ora un anno e mezzo di tempo per trovare un nuovo nome con il quale operare il necessario "rebranding".

Lars Boilesen, CEO di Opera a cui è stato dato il compito di ristrutturare l'azienda norvegese, si sarebbe dimostrato sempre poco interessato a proseguire l'implementazione di Opera Browser, a suo parere il focus della compagnia dovrà essere concentrato su Opera Tv che permette di fatturare ben 600 milioni di dollari l'anno.

Claudio Garau

Claudio Garau

Web developer, programmatore, Database Administrator, Linux Admin, docente e copywriter specializzato in contenuti sulle tecnologie orientate a Web, mobile, Cybersecurity e Digital Marketing per sviluppatori, PA e imprese.

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